un luogo incantato nella Tuscia dove trovarsi a tu per tu con la natura aspra dei Cimini, la pietra grigia vulcanica, la rupe, la selva, il pianoro arido, la vetta del Cimino in lontananza, lo scorrere dell'acqua sotto ai tuoi passi..
e capire, osservando un pò meglio, che quei luoghi da sempre sono stato rifugio per l'uomo, vissuti da una popolazione che si nascondeva nelle case-grotte, coltivava l'uva con i rami adagiati sul peperino per prendere il calore della pietra, pigiava gli acini per trarne il succo nelle pestarole, seppeliva i propri morti nelle fosse scavate nel tufo..
..e per secoli così è stato, massi squadrati hanno fortificato il borgo etrusco e poi romano, sono serviti per alzare muri della chiesina altomedievale, hanno cinto il castello che fu, tra gli altri, degli Orsini.
E poi, calandoti sotto il ciglio della rupe, si apre un altro "mondo", quello "acquatico", con il fosso, i resti di un grande antico mulino, gli antichi mestieri che con fatica i nostri avi hanno svolto.
Fare qualche passo e con lo sguardo abbracciare la lussureggiante valle del Vezza, poi calarsi di nuovo e ritrovarsi dentro la pietra, nel taglio tra due massi immensi.
Le abitazioni troglodite, grotte che da sempre sono state sfruttate dall'uomo per trovare riparo e poi per riparare i propri animali. Usate sin da tempi remoti fino ad epoche recenti, conservano un fascino unico, suggestioni intense, per un percorso a ritroso nella storia di chi ci ha preceduto
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